Un laboratorio di Ottavio Rosati che il Centro Studi del Teatro Stabile propone ai giovani con un manifesto di Emanuele Luzzati. Siamo maggio del 1990 in collaborazione col Comune di Torino e Festival Internazionale Cinema Giovani. Nel centenario della nascita di Jacob Levi Moreno parte una nuova ricerca sul rapporto tra cinema e psicoterapia. Rosati dirige col cameraman e montatore Alfredo Muschietti, dirige un workshop sull'uso del video nello psicodramma. Una terapia che, facendo leva sull’azione, supera la regola freudiana che limita il discorso del paziente alla parola. Una terapia dove la comunicazione passa dal lettino al palcoscenico e dal rapporto a due all’incontro di gruppo.

Emanule Luzzati


L'iniziativa coinvolge psicologi, insegnanti e giovani attivi a vario titolo nel campo dello spettacolo. Le tecniche attive di gioco terapeutico sono spesso presenti nei programmi di comunità per il recupero della tossicodipendenza. Ad esempio, il Centro Torinese di Solidarietà nel bosco di Superga dove nasce il set con le scenografie del TST. I partecipanti vanno in scena con l'aiuto di attori, come Alessandro Haber, Milena Vukotic e Rosalia Maggio. Fiorenzo Gianani commenta i sogni con le sue musiche live.

Il lavoro viene ripreso da una troupe televisiva, rivisto e discusso. Rosati ne ricava tre puntate pilota per un nuovo programma della Rai. Si attua così il progetto dello Psicocinema di Moreno da mandare in onda e registrare in home video.

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